"ISTERESI": fenomeno per cui un corpo, sottoposto a una pressione, mantiene una
deformazione anche quando la tensione si allenta o termina.
Possiamo ipostizzare oggi un' “isteresi sociale e politica” alla fine dell'emergenza?
La cosa è alquanto preoccupante a giudicare dal linguaggio usato dai vari capi di stato in tutto il mondo:
La cosa è alquanto preoccupante a giudicare dal linguaggio usato dai vari capi di stato in tutto il mondo:
«Siamo in guerra contro un nemico invisibile»
Sappiamo molto bene, per esperienza, dopo quasi vent'anni di guerra al terrorismo (soprattutto se è lo scopo della guerra e non la causa), che i nemici invisibili non si vincono mai.
In Italia di certo con uno stato di emergenza in vigore per 6 mesi, e una sfilza di decreti che ogni giorno diventano sempre più restrittivi della libertà individuale oramai esaurita, non è solo una mera questione lessicale.
«Siamo in guerra contro un nemico invisibile» e vediamo che le misure adottate sono tipiche di una situazione di conflitto, forse anche più che di emergenza: dal coprifuoco 24h su 24 allo schieramento dell’esercito (certo per ora si limita a trasportare le bare in modo plateale e scenografico, ma in molti lo invocano nelle strade). Ma il nemico non è esterno, è qui, è il popolo❗️ Come diceva Paolo Becchi in un'intervista a Byoblu di ieri, siamo passati dall'essere cittadini a untori e infine noi stessi dei virus.
Qualche giorno fa ho visto un'immagine del Cile, dove su un palazzo avevano scritto:
Si abbiamo un'emergenza sanitaria (su cui ci sarebbero molte cose da dire...), ma ne abbiamo anche una democratica e civile, e c'è una riflessione che dobbiamo fare ADESSO: "quando un governo sviluppa nuove forme di controllo sociale, riesce sempre a tornare indietro"?
N.d.E. L'immagine l'ho scelta, perché rappresenta molto "questa" Europa (o U€) che ha già spazzato via tanti diritti individuali e tante sovranità nazionali. Visto l'inesistente aiuto fornito all'Italia per questa emergenza, possiamo essere sicuri, che l'unica cosa che ci invierà, se a loro discrezione serve, è qualche pattuglia dell'EuroGendFor! (sic)
«Siamo in guerra contro un nemico invisibile» e vediamo che le misure adottate sono tipiche di una situazione di conflitto, forse anche più che di emergenza: dal coprifuoco 24h su 24 allo schieramento dell’esercito (certo per ora si limita a trasportare le bare in modo plateale e scenografico, ma in molti lo invocano nelle strade). Ma il nemico non è esterno, è qui, è il popolo❗️ Come diceva Paolo Becchi in un'intervista a Byoblu di ieri, siamo passati dall'essere cittadini a untori e infine noi stessi dei virus.
Qualche giorno fa ho visto un'immagine del Cile, dove su un palazzo avevano scritto:
Mi ha colpito molto, perchè probabilmente è quello che succederà qui come in molti altri paesi, quando la gente capirà che questa emergenza non finirà subito e nulla sarà come prima, si ribellerà e avremo i carri armati nelle strade, o forse anche prima.«Non torneremo alla normalità, perchè la normalità era il problema»
Si abbiamo un'emergenza sanitaria (su cui ci sarebbero molte cose da dire...), ma ne abbiamo anche una democratica e civile, e c'è una riflessione che dobbiamo fare ADESSO: "quando un governo sviluppa nuove forme di controllo sociale, riesce sempre a tornare indietro"?
N.d.E. L'immagine l'ho scelta, perché rappresenta molto "questa" Europa (o U€) che ha già spazzato via tanti diritti individuali e tante sovranità nazionali. Visto l'inesistente aiuto fornito all'Italia per questa emergenza, possiamo essere sicuri, che l'unica cosa che ci invierà, se a loro discrezione serve, è qualche pattuglia dell'EuroGendFor! (sic)
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